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Nutrirsi per nutrire: l’alimentazione migliore in gravidanza

  • Romina
  • 16 apr 2015
  • Tempo di lettura: 3 min

Come abbiamo spiegato, l'alimentazione determina l’evoluzione della gravidanza e la normale crescita dei nostri bambini.

Ora approfondiremo le raccomandazioni riguardo agli introiti di proteine, vitamine, sali minerali; parleremo dei cibi maggiormente raccomandati e di quelli da evitare.

Partiamo da un dato fondamentale: il cibo che assumiamo in gravidanza serve come nutriente per il bambino, al quale arriva tramite il cordone ombelicale.

Perciò, se ingeriamo alimenti di bassa qualità, contaminati da tossine, microorganismi, pesticidi o insetticidi (nella frutta e nella verdura), o addirittura trattati con sostanze anabolizzanti o stimolanti la crescita (spesso presenti in carni e pesci di incerta provenienza), questi passeranno alla nostra creatura.

A differenza di un organismo adulto, il feto può essere profondamente influenzato da queste sostanze, che hanno effetto tossico e nocivo sulla sua normale crescita.

E non smettero' mai di dire che in gravidanza non serve “mangiare per due” : dobbiamo semplicemente mangiare “due volte meglio”.

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LA NOSTRA ALIMENTAZIONE INFLUENZA IL BENESSERE DEL NASCITURO GIA PRIMA DEL CONCEPIMENTO.

Per esempio, l'acido folico è in grado di prevenire i difetti del tubo neurale (inclusa la spina bifida) durante le prime fasi di sviluppo embrionale.

Una donna con scarsi livelli di acido folico rischia il distacco di placenta e l’aborto spontaneo.

La supplementazione di acido folico riduce significativamente tutti questi rischi ed è importante prima e durante la gravidanza, specialmente nei primi 28 giorni.

I CARBOIDRATI (zuccheri e amidi): devono essere diminuiti tutti quelli ad elevato indice glicemico (farine raffinate, riso bianco, dolci, carote cotte e altri).

Durante la gravidanza infatti noi donne subiamo una serie di modifiche ormonali, che coinvolgono anche l’ insulina – ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue.

In poche parole,sopportiamo meno gli zuccheri e siamo predisposte a sviluppare una forma di diabete che spesso è temporaneo (diabete gestazionale), ma in alcuni oggetti può divenire cronico. Via libera ai cereali integrali, alle farine integrali o provenienti da grano a basso indice glicemico (es. Kamut) e alla maggior parte di frutta e verdura (l'ideale sarebbe di 5/6 porzioni al giorno), purchè ben lavate, di stagione e colte nel momento migliore della maturazione.

PROTEINE: durante il secondo e il terzo trimestre della gravidanza, è importante aumentare di circa il 50% l'introito giornaliero di proteine, che serviranno alla crescita dei tessuti e organi del feto. Quelle migliori si trovano in carne bianca,pesce magro e legumi.

GRASSI: devono essere limitati quelli saturi, che sono principalmente di derivazione animale.

Via libera a olio extravergine di oliva e semi oleaginosi.

La dieta materna influisce anche sui livelli di acidi grassi essenziali, omega 3 e omega 6 in particolare, che devono essere accumulati, soprattutto durante le ultime dieci settimane di gravidanza, per garantire la formazione delle capacità visive e cognitive del bambino.

La supplementazione in corso di gravidanza e allattamento migliora anche la risposta ai test psicointellettivi che vengono effettuati a 4 anni di età.

VITAMINE E MINERALI: un'alimentazione libera e varia potrebbe essere sufficiente a garantire l’adeguato apporto di vitamine e minerali, ma oggi le modalità e i tempi di distribuzione degli alimenti riducono notevolmente il loro contenuto vitaminico.

Queste sostanze non possono essere prodotte nel corpo umano, ma devono essere fornite dall'esterno. Pertanto è spesso necessaria una supplementazione vitaminica. Inoltre, la concentrazione di molte vitamine e minerali mostra una lenta, graduale riduzione all'aumentare dell'età gestazionale (come albumina sierica, ferritina, vitamina C, calcio, vitamina B6 e B12).

Altre molecole invece - come il carotene e la vitamina E -aumentano o rimangono costanti a causa di cambiamenti indotti dalla gravidanza. La mancanza di vitamina D durante la gravidanza può causare alterazioni del metabolismo del calcio sia nella madre che nel feto, tra cui ipocalcemia neonatale e ipoplasia dello smalto dentale.

La supplementazione con 400 UI di vitamina D al giorno nelle donne che mostrano il deficit riduce l'incidenza di questi gravi danni. (E' PREFERIBILE USARE UN NUTRACEUTICO rispetto ad un INTEGRATORE )

ALIMENTI DA EVITARE DURANTE LA GRAVIDANZA: Niente alcool né bibite gassate e pochi caffè. Deve essere evitata l'assunzione di saccarina, che potrebbe attraversare la placenta e depositarsi nei tessuti fetali.

Alcune malattie come la toxoplasmosi e la listeriosi, in grado di provocare danni al nascituro, possono essere veicolate da alimenti come: formaggi morbidi non pastorizzati (feta, brie, formaggio di capra e altri prodotti simili); latte non pastorizzato; uova crude o alimenti che ne contengono; salumi, carni, pesce o crostacei crudi o pochi cotti.

E’ raccomandabile evitare il consumo di pesci di grande stazza - per la possibile presenza di alti livelli di mercurio - e i prodotti in scatola – a causa dell’alluminio - che possono danneggiare il tessuto nervoso cerebrale del feto. Evitare i cibi preconfezionati e conservati.

In gravidanza è importante che effettuiamo regolari e dettagliate valutazioni nutrizionali PER GARANTIRE AL NOSTRO BAMBINO DI NASCERE SANO.

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A presto

 
 
 

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